L’auto ibrida è l’auto del presente
Mese: Settembre 2021

E’ vero, il futuro è delle auto full-electric, ma nel presente sembra affermarsi la scelta delle auto ibride.
Sembrerebbe una parziale rinuncia, quasi una mancanza di convinzione, e invece va interpretata come una normale fase di transizione o, se vogliamo, come una specie di test, in prospettiva della scelta definitiva di un’auto elettrica. Si, perché, avere un’auto ibrida equivale a garantirsi, dal punto di vista pratico, ma ancor più psicologicamente, un’ancora di salvataggio in caso di difficoltà a procurarsi una ricarica di energia elettrica.
E così il mercato delle auto ibride è in netta crescita, rappresentando oggi, in Italia, il 29% del mercato automotive e mostrando un trend di sviluppo anche rispetto al solo 2019.
Vantaggi di un’auto ibrida
Acquistare un’auto ibrida è innanzitutto facile, poiché i prezzi stanno diminuendo e gli incentivi stanno aumentando, di volta in volta rinnovati dal governo. Quelli in partenza a settembre riguarderanno specificamente le ibride plug-in.
Esiste poi tutta una serie di agevolazioni rilevanti per chi si sposta di frequente, attraverso provvedimenti che stanno emanando tutte le grandi città:
– accesso gratuito alle ZTL
– riduzione del costo del parcheggio in città
– esenzione dal pagamento del bollo
Certamente però, i motivi principali per acquistare un’auto ibrida si identificano nell’evidente risparmio per quanto riguarda i consumi e nella sostenibilità per la riduzione delle emissioni inquinanti che, nei casi in cui il motore principale è elettrico, diventano pari a zero.

Quale la migliore?
Esistono attualmente 3 tipologie di auto con tecnologie ibride: mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid. Cerchiamo di capire quali sono le differenze tra i tre motori.
Motore mild hybrid
È la tecnologia che unisce motore termico e motore elettrico, con quello elettrico che cattura l’energia quando l’auto decelera o rallenta e la utilizza per supportare il motore termico, soprattutto in fase di ripartenza, quando ha bisogno di maggiore spinta. In tal modo si riducono i consumi e, di conseguenza, si abbassano le emissioni nocive.
Motore full hybrid
In questo caso, il motore elettrico consente all’auto di viaggiare per pochi chilometri in modalità completamente elettrica. Come anche per il mild hybrid, il motore full hybrid recupera energia in decelerazione e frenata per alimentare continuamente la parte elettrica. Proprio per il tipo di funzionamento, è utile in città, laddove si percorrono pochi chilometri in continua ripartenza, frenate e rallentamenti. Per questo è il preferito dai tassisti.
Motore plug-in hybrid
E’ il motore meno inquinante in quanto associato ad un motore termico grazie ad una batteria che permette alla macchina di percorrere circa 50 chilometri in elettrico. Le auto plug-in hybrid, in termini di consumi, sono quelle che inquinano di meno. Sono dotate di una presa di corrente che permette di ricaricare le batterie agli ioni di litio da una comune rete elettrica 230 volts o da una colonnina pubblica di ricarica per auto elettriche.
Rete di ricarica pubblica: un’opportunità da sfruttare
Mese: Settembre 2021

Il principale ostacolo alla diffusione dei veicoli elettrici sembra essere ancora legato all’insufficienza della rete di distribuzione delle stazioni di ricarica. La vera e propria svolta, al di là dell’impegno dei privati, potrebbe essere certamente l’implementazione di colonnine pubbliche, un investimento che le Amministrazioni, ai vari livelli, dovrebbero considerare un’opportunità più che un obbligo.
Obiettivo turismo
Le colonnine di ricarica sono segnalate sui navigatori e disegnano un percorso obbligato per chi viaggia alimentato dall’elettricità. Quindi, possedere sul proprio territorio stazioni di ricarica è di per sé una spinta al convogliamento di presenze presso un Comune piuttosto che un altro. La mappa delle colonnine guida chi è di passaggio, chi è in viaggio per vacanza o lavoro, a fare tappa in un dato luogo per il rifornimento, diventando opportunità per attrarre l’attenzione sulle cose da visitare, da fare o sui prodotti da assaggiare o acquistare.

Obiettivo economico
La vendita di energia elettrica può generare un margine di guadagno per l’Ente, dato che aggiungere un margine sul costo è di per sé connaturato al servizio offerto. L’Ente pubblico potrebbe così creare un nuovo flusso di entrate per le casse pubbliche con il quale finanziare la realizzazione o il miglioramento di altri servizi ai cittadini.
Obiettivo normativo
Fermo restando che “l’attività di ricarica pubblica dei veicoli elettrici è un’attività da svolgere in regime di concorrenza”, così come si legge nel testo del PNIRE (Piano Nazionale Infrastruttura Ricarica Elettrica), lo stesso documento fissa gli incentivi alla installazione delle colonnine, validi sia per i privati che per gli Enti pubblici. In più, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti promuove
“la stipulazione di appositi accordi di programma al fine di concentrare gli interventi nei singoli contesti territoriali in funzione delle effettive esigenze, promuovendo e valorizzando la partecipazione di soggetti pubblici e privati, ivi comprese le società di distribuzione dell’energia elettrica. …..il Ministero partecipa al cofinanziamento, fino a un massimo del 50 per cento delle spese sostenute per: l’acquisto e per l’installazione degli impianti, dei progetti presentati dalle regioni e dagli enti locali relativi allo sviluppo delle reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli nell’ambito degli accordi di programma”.
In altre parole, gli Enti sono invitati ad approvare e pubblicare appositi Avvisi o Manifestazioni di interesse ed a selezionare, tra tutte le proposte provenienti dal territorio, anche in collaborazione con soggetti privati, progetti meritevoli del finanziamento PNIRE.
Esperienze
L’installazione di punti di ricarica può essere un modo di offrire servizi ai cittadini, ad esempio mettendo a disposizione dei residenti tariffe agevolate per la ricarica o offrendo altri tipi di incentivi all’uso di veicoli elettrici. E’ il caso di città come Napoli, Verona, Milano, per citarne qualcuna tra le prime ad avere aperto al transito le ZTL o ad avere adibito a parcheggio gratuito gli stalli dedicati.