E-Charge, la manifestazione sulla mobilità del futuro

mobilità elettrica

Galdieri Energy ha scelto di partecipare alla fiera E-Charge che si svolgerà nel prossimo mese di novembre a Bologna, come nuova tappa di un cammino che ci vede presenti, quest’anno, nelle principali manifestazioni fieristiche del nostro paese.

L’evento è l’unico dedicato esclusivamente alle tecnologie e infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e quindi rappresenta il palcoscenico elettivo della nostra attività. Qui presenteremo tutti i nostri prodotti, soluzioni per la ricarica dei veicoli elettrici, in grado di soddisfare la richiesta sia dei privati sia delle aziende che degli enti pubblici.

Le colonnine Galdieri Energy si caratterizzano soprattutto per la flessibilità di impiego, essendo soluzioni modulabili nella potenza come le colonnine Ricarica Fast, o dalle diverse potenze e dalle dimensioni contenute, come nel caso delle tipologie di wallbox.
Quest’anno abbiamo poi introdotto la formula del noleggio operativo, come modalità per diffondere velocemente i punti di ricarica. Con esso è possibile disporre subito della propria colonnina, senza sostenere nessun investimento iniziale.

Nel corso di E-Charge, l’azienda terrà un workshop nel quale potrà essere sviluppato il tema dell’innovazione relativa alle infrastrutture di ricarica. L’ingegnere Silvio Di Giovanni illustrerà i prodotti dell’azienda in relazione alla loro capacità di introdurre significative caratteristiche innovative nella fruizione del servizio di ricarica, configurando possibilità di ulteriori valori aggiunti soprattutto per le imprese e le stazioni di servizio.

E-Charge 2023
16-17 novembre 2023
BolognaFiere
https://e-charge.show/registration-entry-pass/

 

Workshop
L’innovazione nelle infrastrutture di ricarica elettrica come valore aggiunto della fruizione del servizio
Relatore Ing. Silvio Di Giovanni – Ingegnere elettronico
17 ottobre 2023 ore 15.30-16.10


In fiera a Energymed 2023

mobilità elettrica

Pronti per continuare il percorso elettrico insieme a Galdieri Energy?
Anche in quest’ultima edizione della fiera Energymed 2023 abbiamo presentato i prodotti di punta del nostro catalogo, un catalogo che nel corso dell’ultimo anno si è arricchito di modelli e soluzioni, alla portata di tutti e validi per privati ed aziende.
Dal 30 marzo al 1 aprile 2023 alla Mostra D’Oltremare a Napoli, presso il nostro spazio nel Padiglione 6 – stand 10 >15, abbiamo dato la possibilità ai visitatori di toccare con mano la qualità delle nostre colonnine, tutti modelli in pronta consegna.

I nostri prodotti

Non solo wallbox, ma anche e soprattutto colonnine di ricarica superveloce e adatte al business.
Non sono mancate le ultime novità, come la doppia postazione con due Wallbox, combinabili anche con Kwh differenti in modo da soddisfare più esigenze.
Abbiamo inoltre presentato una nuova versione della Ricarica Fast, una colonnina da 60KW versatile ed efficiente. Ricarica veloce, dimensioni contenute, personalizzabile con il proprio marchio, è possibile averla in versione stand o per il montaggio a parete, sempre con doppio erogatore. E possiede naturalmente tutte le caratteristiche di qualità, affidabilità e resistenza delle colonnine dello stesso segmento.
Infine, la Wallbox Easy dal prezzo leggero e dalle caratteristiche sorprendenti: tutti i vantaggi di una colonnina dalle ottime performance con un costo assolutamente vantaggioso, l’investimento ideale per chi è alla prima esperienza con un veicolo elettrico.

La fiera di quest’anno

La manifestazione anche in questa edizione è stata ricca di spunti e di interessanti sinergie possibili, fulcro dell’incontro e del confronto tra gli imprenditori e i rappresentanti delle istituzioni, che hanno discusso insieme delle nuove frontiere da usare per dare una spinta nuova e sostenibile all’Italia. Tanti gli argomenti in quest’ambito che hanno coinvolto tecnici, ma anche privati cittadini, che hanno partecipato agli appuntamenti organizzati nelle quattro sale conferenze e affollato gli stand della fiera alla Mostra d’Oltremare.


Più di 32.000 i punti di ricarica della rete elettrica italiana

mobilità elettrica

Cresce velocemente la disponibilità delle colonnine per chi possiede un veicolo elettrico

Un nuovo step di rilevazione di Motus-E, Associazione di filiera nata con l’obiettivo di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, disegna la mappa dei punti di ricarica per veicoli elettrici in Italia.
Al 30 settembre di quest’anno, risultano installati 32.776 accessi in 16.700 colonnine e 13.225 spazi accessibili al pubblico, dei quali il 75% è collocato su suolo pubblico mentre il restante 25% su suolo privato a uso pubblico.
Il dato interessante è la crescita veloce osservata nelle installazioni negli ultimi 3 mesi (aumento di 2.072 punti di ricarica) e nel corso dell’ultimo anno, a partire cioè da settembre del 2021, quando vi erano quasi 8.000 colonnine in meno.
Facendo inoltre il rapporto rispetto alla vendita delle auto elettriche, Motus-E calcola che ogni 100 possessori di auto completamente elettriche, nel nostro paese si rendono disponibili circa 21 punti di ricarica. Un dato che è ben al di sopra della media europea che ne conta solo 13 e comunque molti di più di quelli offerti da Germania (10), Francia (12) e Spagna (19). Ne possiedono in maggior numero solo Belgio (24) e Paesi Bassi (35).
Dei punti di ricarica installati, il 12%, alla data di rilevazione, non risulta ancora attivo, ma ciò è in gran parte determinato dai tempi di connessione che, nel caso soprattutto delle colonnine di ricarica fast e superfast, richiedono un iter più lungo. Il dato dovrebbe spingere a semplificare e velocizzare le procedure autorizzative per incentivare la diffusione delle infrastrutture.

Quali sono le colonnine attive

Sempre attingendo ai dati raccolti ed elaborati da Motus-E, si evince che il 90% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata, il 10% in corrente continua. In particolare, la suddivisione è la seguente:
• Potenza fino a 7 kW (AC): 14%
• Potenza tra 7 e 43 kW (AC): 77%
• Potenza fino a 50 kW (DC): 4%
• Potenza da 51-99 kW (DC): 1%
• Potenza da 100 a 150 kW (DC): 3%
• Potenza sopra 150 kW (DC): 2%
La distribuzione geografica continua a vedere un maggiore concentramento nel nord Italia. La Campania, sempre in riferimento all’ultimo trimestre, ha fatto registrare un significativo incremento del 10%.
Della rete fanno parte anche le colonnine di ricarica a marchio Galdieri Energy che abbiamo installato nella rete di Galdieri Petroli, 11 stazioni e aree di servizio distribuite in tutta la provincia di Salerno. Si tratta di colonnine fast situate sia in autostrada sia nelle città, allo scopo di rendere accessibile e facile la ricarica per chi viaggia e si trova di passaggio e per chi risiede.


In fiera ad “Oil & Non Oil”

mobilità elettrica

Siamo di ritorno dall’evento “Oil & non Oil”, la più importante fiera del settore dell’energia, dei carburanti e della mobilità, che si è svolta a novembre a Verona.
Eravamo emozionati per la prima partecipazione in qualità di espositori e per l’entusiasmo che avevamo rispetto ai prodotti che abbiamo presentato con il marchio Galdieri Energy.
In particolare, è stata per noi la prima occasione per far vedere da vicino le nostre colonnine di ricarica per veicoli elettrici e per fornire informazioni “di prima mano” sulle loro peculiarità e i punti di forza.
In un mondo totalmente interconnesso, guardarsi negli occhi è ancora diverso: il web e tutte le modalità di connessione audio/video ci mettono in contatto, ma stringere la mano e ricavare un’impressione diretta è tutt’altra cosa. L’opportunità di incontrarsi crea altri tipi di rapporti e modalità di fiducia difficili da ripetere diversamente. Inoltre, una fiera è anche il modo, perché no, di incontrare altre aziende, competitor e possibili partner: per chi crede nelle sinergie come noi, significa opportunità di confronto e di arricchimento reciproco.

Bilancio

Il riscontro avuto dalle nostre colonnine ha confermato ciò che da sempre sosteniamo. La qualità fa la differenza, la tecnologia avanzata consente di ottenere vantaggi indiscutibili a livello di performance e di economicità, la scalabilità delle soluzioni si adatta ad ogni tipo di business o di esigenza privata.
Se a questo aggiungiamo gli incentivi attivati a livello statale o che arriveranno su tutta la filiera della mobilità elettrica, ne ricaviamo che è davvero il momento giusto per acquistare una colonnina di ricarica.
Vedi i nostri prodotti.


Poche regole per pianificare un viaggio in elettrico

mobilità elettrica

Se mettervi in viaggio con un’auto elettrica vi preoccupa, sappiate che la soluzione c’è e si chiama pianificazione.
E’ innegabile che usare un’auto elettrica può essere più complicato per la necessità di tenere conto dell’autonomia della batteria, ma è sufficiente programmare tempi e soste per viaggiare in tutta sicurezza e con serenità.
Sono 3 le semplici regole, o se vogliamo i fattori, da tenere in considerazione.

1. Capacità della batteria

Con l’auto elettrica non si viaggia a batteria completamente carica. La soglia raccomandata è dell’80% di carica. Ciò significa che occorre pianificare più rabbocchi di energia da fare con un numero maggiore di soste durante il viaggio. Questo perchè, al di sopra dell’80%, la velocità di ricarica rallenta, per cui conviene dedicare 20/30 minuti in più volte, anziché impiegare ore per avere poco più di ricarica in una volta sola.

2. Luoghi di ricarica

Le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, almeno in Italia, sono collocate per la maggior parte fuori dalla rete autostradale. Noi di Galdieri rappresentiamo un’eccezione, poiché abbiamo già dotato di colonnine di ricarica fast, da qualche anno, le nostre aree di servizio in A2 del Mediterraneo e in tangenziale di Salerno.
Ma è vero anche che il piano di infrastrutturazione, legato ai programmi statali ed europei, prevede investimenti in direzione di una mobilità elettrica sostenuta dalla rete. Quindi la situazione dovrebbe migliorare nel breve tempo.
Nel frattempo, bisogna organizzarsi e sapere che è necessario uscire dall’autostrada per andare a ricaricare in città. Il vantaggio è che le stazioni di ricarica pubbliche sono sempre di tipo fast o ultrafast per cui assicurano una ricarica veloce. E poi, l’occasione può essere sfruttata per ampliare il proprio viaggio, visitando luoghi che altrimenti non avremmo avuto l’opportunità di conoscere.

3. Cosa incide sui consumi

Come in qualsiasi altro veicolo a motore termico, anche nell’auto elettrica vi sono diverse variabili ad incidere sul consumo di energia durante la marcia. Nel caso però delle auto a diesel o benzina, naturalmente, non si pone un problema di autonomia.
Quindi con l’auto elettrica, la pianificazione deve tenere conto anche della temperatura esterna, dell’uso del climatizzatore, del tipo di terreno, della velocità dell’andatura. L’obiettivo deve essere quello di massimizzare l’efficienza alla guida e ridurre il più possibile il numero delle soste.

In ogni caso, volete mettere la tranquillità di ammirare i panorami nel silenzio, la consapevolezza di non inquinare, la sensazione di leggerezza del viaggiare in elettrico?
Tutto questo ripaga ampiamente un po’ di tempo speso in più per tracciare a monte il proprio viaggio.


Energymed: pronti per il presente elettrico

mobilità elettrica

L’azienda C. Galdieri & Figli Spa torna ad EnergyMed con il suo marchio Galdieri Energy, nato 3 anni fa e dedicato alla mobilità sostenibile e in particolare alla vendita di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Dal 24 al 26 marzo l’appuntamento alla Mostra d’Oltremare di Napoli per una rassegna interamente incentrata sull’economia circolare e la transizione energetica, con un’attenzione particolare alla mobilità sostenibile.

Nei nostri stand (Pad. 6 Stand 10>15) in esposizione le colonnine Galdieri Energy, soluzioni all’avanguardia dal punto di vista della sicurezza e dell’affidabilità, veloci, facili da installare e da usare. Ma anche la nuova 500 full electric, la bici elettrica e soprattutto in anteprima la moto elettrica GE, presto in vendita.

Finalmente spazio anche a chi preferisce da sempre le 2 ruote con un modello dal design affilato ed elegante, che nulla ha da invidiare alle moto tradizionali e che, al tempo stesso, consente di continuare a vivere sulla base di una filosofia green.


Ricarica elettrica più redditizia della benzina per i gestori?

mobilità elettrica

Nei prossimi anni le stazioni di ricarica elettrica diventeranno un business più redditizio delle stazioni di rifornimento dei carburanti tradizionali.
A sostenerlo è la British Petroleum che sta indirizzando in questa direzione i suoi investimenti attuali e futuri in Gran Bretagna e in Europa. A ruota poi arrivano anche Shell e Total, pur con scelte tecnologiche di livello differente.
Colpisce che ad annunciare un cambiamento profondo del mercato dei carburanti a livello internazionale siano proprio i giganti del petrolio, che vedono nei punti di ricarica elettrica la svolta economica del futuro.

Il traguardo previsto è fissato a partire dal 2025, data per la quale i grandi investitori fissano il raggiungimento di un numero sei volte maggiore di colonnine di ricarica per veicoli elettrici rispetto a quelli posseduti attualmente nelle loro reti. La scelta si indirizza prevalentemente verso le colonnine di ricarica fast e ultrafast e, di conseguenza, anche verso una clientela con buona disponibilità economica.
Ciò significa opportunità di business maggiori anche per gli altri servizi offerti dalle stazioni e aree di servizio, come gli shop e i punti ristoro.

E in Italia?

Si va molto più a rilento nel nostro Paese, laddove gli enti pubblici prima e gli altri attori possibili della rete di infrastrutture poi, stentano a tenere il passo con la diffusione delle auto full electric.
Prendiamo il caso di Milano, con gli attuali 717 punti di ricarica esistenti. Se consideriamo che la crescita delle auto elettriche in città si è triplicata dal 2019 al 2020, vediamo che invece l’installazione di colonnine di ricarica avanza molto più lentamente. A ciò si aggiunge che di recente il Tar ha accolto il ricorso di Assopetroli-Assoenergia contro il nuovo regolamento comunale sulla qualità dell’aria che prevedeva l’obbligo, per i benzinai, di installare le colonnine di ricarica.
Anche a Roma il Comune si sta impegnando per raggiungere l’obiettivo di un punto di ricarica ogni mille abitanti entro il 2024, ma sarebbero necessarie almeno tremila postazioni e non esiste un piano concreto per renderle effettive. La strategia annunciata vorrebbe semplificare l’iter per le installazioni e puntare alle periferie. Probabilmente non si farà in tempo per quella data, quando il Comune prevedeva di poter chiudere il centro alle auto diesel.
Insomma, la corsa all’installazione è iniziata, ma, come spesso accade, tra il dire e il fare…


Come scegliere la tua nuova auto elettrica?

mobilità elettrica

A partire dal 2025 ed entro il 2030, le case automobilistiche produrranno soltanto auto con motori elettrici.
Le dichiarazioni ufficiali arrivano dalle più famose aziende produttrici, cui si affiancano anche i produttori di city car che, nei fatti, stanno lavorando da tempo sullo stesso fronte, presentando al mercato modelli sempre più innovativi ed efficienti.

Auto di lusso
Ora scegliere la propria auto elettrica non sarà facile, vista la gamma estremamente variegata offerta. E se fino a poco tempo fa Tesla poteva decidere il bello e il cattivo tempo nel segmento delle auto elettriche di lusso, l’arrivo di Mercedes, Audi e Porsche potrebbe iniziare a creare vera competizione e portare ad un abbassamento dei prezzi e ad un miglioramento della qualità.
Se la scelta poi si basa, ad esempio, sull’autonomia delle batterie, allora la scena è riservata a Mercedes EQS, un’auto da record con un’autonomia di 770 km, oltre ad una dotazione hi-tech e alla tradizionale eleganza che contraddistingue il marchio da sempre. Poco sotto si piazzano alcuni tra i modelli Tesla e ad un’autonomia di 610 km arriva invece la Ford Mustang Mach-E, dal nome fortemente evocativo di ben altri miti del passato.
A seguire troviamo le Volkswagen ID.3 e ID.4 con autonomie rispettive di 541 e 520 km e i modelli Skoda, Kia, Nissan, Hyundai, passando così dalle classiche e supersportive al segmento dei Suv.

City car
Non tutti potranno orientare la propria scelta tra le regine del mercato e dovranno guardare al segmento, altrettanto innovativo e interessante, delle city car.
Prendiamo ad esempio Fiat 500 elettrica EV, spinta da un motore da 118 CV (87 kW) alimentato da un pacco di batterie al litio da 42 kWh. L’autonomia dichiarata è di 320 km e raggiunge una velocità massima di 150 km/h, accelerando da 0 a 100 km/h in 9 secondi. Per ricaricare la batteria vi sono diverse possibilità a seconda dell’uso di corrente monofase o trifase. La 500e carica più velocemente anche in corrente continua DC sulle colonnine Fast Charge ed arriva fino ad un massimo di 85 kW. In questo modo si recuperano 50 km di autonomia in appena 5 minuti e l’80% in 35 minuti, utilizzando la ricarica rapida attraverso la presa CCS Combo 2.

Come scegliere?
Il mercato è già attivo e l’offerta molto diversificata: sul web, diversi siti presentano modelli e caratteristiche e forniscono informazioni tecniche e prezzi di listino. Per una prima conoscenza del mercato, sono decisamente utili.
E dopo? Cominciate a pensare alla vostra nuova auto elettrica, abituatevi all’idea, acquisite una mentalità focalizzata sulla tutela dell’ambiente. E poi scegliete. L’elettrico futuro è già qui!


La rete delle stazioni di ricarica elettrica in Italia

mobilità elettrica

A che punto è la diffusione delle stazioni di ricarica elettrica?
Come sono dislocate rispetto alla pianificazione di un lungo viaggio?
Quale tipo di ricarica offrono? Sono realmente attive?

Sono le domande alla base della cosiddetta “range anxiety”, ovvero l’ansia da autonomia che rischia di scoraggiare la diffusione delle auto elettriche o di relegarla al solo contesto urbano. I dati riportati da Motus-E, Associazione di filiera nata con l’obiettivo di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, fotografano la situazione a dicembre 2020: 19.324 punti di ricarica sparsi per il nostro paese, dislocati in 9.709 stazioni accessibili al pubblico, con una crescita del 39% su base annua.
Di questi, il 21% risulta non attivo per mancato allacciamento alla rete elettrica o in attesa di autorizzazione. Sempre secondo i dati dell’Associazione, il 96% delle stazioni è a potenza standard ed il rimanente 4% si divide tra colonnine veloci e ultra-fast.

Non manca, come sempre sul fronte dello sviluppo infrastrutturale ed economico, un forte divario tra nord e sud del paese, con il settentrione che concentra il 57% delle stazioni esistenti e con il predominio assoluto della Lombardia in quanto a punti di ricarica attivi. Certamente, lo sviluppo della mobilità elettrica in generale non può non passare per uno sviluppo capillare della rete di ricarica, soprattutto di quella pubblica, così come sarebbe auspicabile intervenire per agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica private.

Anche qui, Motus-E individua quelle che considera le azioni necessarie per dare un impulso sostanziale alla situazione:

  • semplificare l’iter burocratico per l’installazione delle colonnine
  • velocizzare i tempi di allaccio da parte dei distributori dell’energia
  • attivare un Fondo per lo sviluppo di una rete nazionale di infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico
  • investire nel settore automotive per la riconversione dei lavori coinvolti nella trasformazione di veicoli e infrastrutture elettriche (componentistica elettrica ed elettronica, digitalizzazione di mezzi e C-ITS, piattaforme SW per nuovi servizi).


Autobus elettrici: tutti e subito?

mobilità elettrica

In realtà la proposta è facile a dirsi ma non a realizzarsi.
Sicuramente tra gli obiettivi dell’Italia in vista di Agenda 2030, vi è l’aumento della mobilità sostenibile che deve necessariamente passare attraverso un aggiornamento del parco veicolare della Pubblica Amministrazione. La P.A. dispone di circa 50.000 autobus, in buona parte obsoleti ed inquinanti, che potrebbero essere sostituiti da flotte elettrificate, svecchiando e decarbonizzando il trasporto pubblico.
Al tempo stesso, si andrebbe incontro al SDG7 che punta all’aumento della quota di energie rinnovabili in uso e al SDG11 per la realizzazione di città e comunità sostenibili, il cui sotto-obiettivo 11.2 prescrive proprio l’accesso a “sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti,… in particolare ampliando i mezzi pubblici…”.

I vantaggi
Poter disporre di una rete di trasporto pubblico al 100% elettrica porterebbe vantaggi enormi per l’ambiente e per le casse degli enti:

  • Riduzione delle emissioni di CO2
  • Riduzione dell’inquinamento acustico
  • Riduzione delle vibrazioni e quindi maggiore comfort per i passeggeri durante il viaggio
  • Disponibilità di mezzi nuovi, più sicuri, affidabili ed efficienti
  • Abbassamento dei costi operativi rispetto ai diesel
  • Diminuzione del costo di ricarica rispetto a quello dei carburanti tradizionali

Senza contare poi le ricadute occupazionali che potrebbero riguardare l’intera filiera attivabile a livello locale per la manutenzione dei veicoli elettrici e delle batterie e l’impulso che si darebbe all’ampliamento della rete delle stazioni di ricarica elettrica, fruibili anche da altri veicoli, ancorché pubbliche. Gli enti pubblici potrebbero beneficiare di un notevole ritorno di immagine come amministrazione moderna e sensibile alle tematiche ambientali e incentivare all’utilizzo dei mezzi pubblici, con ricadute positive sulla vivibilità delle città.

Ma la proposta non è, nella pratica, così semplice come sembra.

I costi
Bisogna considerare, prima di tutto, l’elevato costo degli autobus elettrici, sul quale pesa quasi per il 50% il costo della batteria. Semplificando, si può dire che esistono due diverse categorie di mezzi elettrici alimentati a batteria:

  • a lungo raggio, dotati di pacchi batteria più grandi per massimizzare l’autonomia, in termini di tempo/km percorsi. Questi autobus vengono ricaricati una o due volte al giorno a bassa potenza e il tempo per una ricarica completa può arrivare fino a 8 ore o più;
  • a ricarica fast, con pacchi batteria più piccoli in grado di ricaricare frequentemente e ad alta potenza. La ricarica è necessaria più volte al giorno e pertanto tali e-bus richiedono una rete di colonnine capillare e ragionata, ma potrebbero anche funzionare a tempo indeterminato, senza doversi fermare per una ricarica completa.

Sebbene l’aumento dell’interesse del mercato stia contribuendo a ridurre i prezzi dei mezzi, i costi rimangono ancora proibitivi. Verò è però che, d’altro canto, i costi operativi di alimentazione e di manutenzione possono ripagare piuttosto velocemente l’investimento effettuato.

Purtroppo, ad oggi, solo il 5,4% degli autobus pubblici in circolazione è a zero emissioni, nonostante la distanza tra i rispettivi costi d’acquisto si sia ridotta moltissimo: un elettrico costa 400 mila euro contro i 250 mila di un diesel.

Esperienze e proposte
I 2 Green Airport Bus di Malpensa, progetto realizzato da Arriva Italia in collaborazione con SEA, rappresentano la prima flotta di e-bus in servizio attivo che effettua il trasporto dei passeggeri tra i terminal dell’aeroporto e verso il punto di gestione delle merci aeree. Gli autobus sono dotati di un pacco batteria da 85 kWh e si ricaricano da una stazione di ricarica rapida da 300 kW e da postazioni per ricarica notturna mediante cavo in grado di caricare due autobus contemporaneamente a 30 kW, oppure un autobus a 60kW. Una prima esperienza in un ambito circoscritto che rappresenta comunque un esempio ed una sorta di sperimentazione.

La realtà però è che, oltre a poter contare sugli incentivi previsti dai diversi DL di epoca pandemica, la Pubblica Amministrazione non si trova in condizione di poter sostituire in blocco le intere flotte di mezzi pubblici. Potrebbe quindi acquistare soltanto pochi mezzi, mantenendo in circolazione autobus vecchi ed inquinanti, con scarso beneficio in termini globali per l’ambiente. Uno studio condotto da PTV Group e ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori) prospetta una soluzione di graduale transizione: l’acquisto di autobus diesel Euro VI più economici garantirebbe una forte riduzione delle emissioni e lascererebbe più budget per rinnovare man mano la flotta esistente. Il passaggio diretto ad una flotta completamente elettrica è poco realistico, per cui l’Italia potrebbe seguire una politica di rinnovamento progressivo, ottimizzando intanto la qualità del servizio e la riduzione delle emissioni, senza superare i budget.

Fonti
https://www.motus-e.org/ – Autobus elettrici nel trasporto pubblico. Un vademecum.
https://www.autobusweb.com/  Bus a Malpensa da maggio entrano in servizio i bus elettrici
Repubblica – Un bus chiamato desiderio. E’ l’elettrico, che in Italia non passa mai
https://blog.ptvgroup.com/it – Trasporto sostenibile: gli autobus elettrici sono la risposta? di Veronica Baeli

Foto
Zhong Peng da Pixabay
Heye Jensen – Tolu Olarewaju da Unsplash