Più di 32.000 i punti di ricarica della rete elettrica italiana
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Cresce velocemente la disponibilità delle colonnine per chi possiede un veicolo elettrico
Un nuovo step di rilevazione di Motus-E, Associazione di filiera nata con l’obiettivo di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, disegna la mappa dei punti di ricarica per veicoli elettrici in Italia.
Al 30 settembre di quest’anno, risultano installati 32.776 accessi in 16.700 colonnine e 13.225 spazi accessibili al pubblico, dei quali il 75% è collocato su suolo pubblico mentre il restante 25% su suolo privato a uso pubblico.
Il dato interessante è la crescita veloce osservata nelle installazioni negli ultimi 3 mesi (aumento di 2.072 punti di ricarica) e nel corso dell’ultimo anno, a partire cioè da settembre del 2021, quando vi erano quasi 8.000 colonnine in meno.
Facendo inoltre il rapporto rispetto alla vendita delle auto elettriche, Motus-E calcola che ogni 100 possessori di auto completamente elettriche, nel nostro paese si rendono disponibili circa 21 punti di ricarica. Un dato che è ben al di sopra della media europea che ne conta solo 13 e comunque molti di più di quelli offerti da Germania (10), Francia (12) e Spagna (19). Ne possiedono in maggior numero solo Belgio (24) e Paesi Bassi (35).
Dei punti di ricarica installati, il 12%, alla data di rilevazione, non risulta ancora attivo, ma ciò è in gran parte determinato dai tempi di connessione che, nel caso soprattutto delle colonnine di ricarica fast e superfast, richiedono un iter più lungo. Il dato dovrebbe spingere a semplificare e velocizzare le procedure autorizzative per incentivare la diffusione delle infrastrutture.
Quali sono le colonnine attive
Sempre attingendo ai dati raccolti ed elaborati da Motus-E, si evince che il 90% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata, il 10% in corrente continua. In particolare, la suddivisione è la seguente:
• Potenza fino a 7 kW (AC): 14%
• Potenza tra 7 e 43 kW (AC): 77%
• Potenza fino a 50 kW (DC): 4%
• Potenza da 51-99 kW (DC): 1%
• Potenza da 100 a 150 kW (DC): 3%
• Potenza sopra 150 kW (DC): 2%
La distribuzione geografica continua a vedere un maggiore concentramento nel nord Italia. La Campania, sempre in riferimento all’ultimo trimestre, ha fatto registrare un significativo incremento del 10%.
Della rete fanno parte anche le colonnine di ricarica a marchio Galdieri Energy che abbiamo installato nella rete di Galdieri Petroli, 11 stazioni e aree di servizio distribuite in tutta la provincia di Salerno. Si tratta di colonnine fast situate sia in autostrada sia nelle città, allo scopo di rendere accessibile e facile la ricarica per chi viaggia e si trova di passaggio e per chi risiede.
Il nostro "percorso elettrico"
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Una decisa accelerata ha interessato la nostra rete di stazioni ed aree di servizio negli ultimi mesi con l’installazione di colonnine di ricarica elettrica. Il nostro “percorso elettrico” si delinea in maniera compiuta, grazie alle colonnine a ricarica rapida attivate presso i punti strategici della provincia di Salerno in cui sono presenti i nostri impianti di rifornimento multicarburante.

Aree e stazioni di servizio multicarburanti
L’offerta dei carburanti si amplia a quello che è già il presente della mobilità sostenibile ovvero all’elettrico.
Il primo passaggio ha riguardato la sostituzione delle colonnine presso le aree di servizio Baronissi Est e Baronissi Ovest sull’A2 del Mediterraneo con l’Hypercharger di Alpitronic a ricarica superveloce. Nel corso degli ultimi mesi sono state installati punti di ricarica anche presso le stazioni di servizio di Agropoli, Fisciano, Castel San Giorgio, in Aversana a Pontecagnano. Altre ne arriveranno per completare la rete, in modo da definire il completo “percorso elettrico” Galdieri.
Tutte le colonnine installate si caratterizzano per la velocità di ricarica, il design sofisticato ed elegante, la funzionalità semplice ed intuitiva, la possibilità di ricarica contemporanea di 2 veicoli.
Le nostre stazioni di servizio si affermano così per essere sempre all’avanguardia e in grado di cogliere subito le esigenze della nuova mobilità. Il nostro obiettivo rimane infatti quello che è stato definito dal fondatore dell’azienda, sin dal momento dell’apertura del primo distributore di carburanti a Lancusi nel 1952: viaggiare al fianco dei nostri clienti.
Rete di ricarica pubblica: un’opportunità da sfruttare
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Il principale ostacolo alla diffusione dei veicoli elettrici sembra essere ancora legato all’insufficienza della rete di distribuzione delle stazioni di ricarica. La vera e propria svolta, al di là dell’impegno dei privati, potrebbe essere certamente l’implementazione di colonnine pubbliche, un investimento che le Amministrazioni, ai vari livelli, dovrebbero considerare un’opportunità più che un obbligo.
Obiettivo turismo
Le colonnine di ricarica sono segnalate sui navigatori e disegnano un percorso obbligato per chi viaggia alimentato dall’elettricità. Quindi, possedere sul proprio territorio stazioni di ricarica è di per sé una spinta al convogliamento di presenze presso un Comune piuttosto che un altro. La mappa delle colonnine guida chi è di passaggio, chi è in viaggio per vacanza o lavoro, a fare tappa in un dato luogo per il rifornimento, diventando opportunità per attrarre l’attenzione sulle cose da visitare, da fare o sui prodotti da assaggiare o acquistare.

Obiettivo economico
La vendita di energia elettrica può generare un margine di guadagno per l’Ente, dato che aggiungere un margine sul costo è di per sé connaturato al servizio offerto. L’Ente pubblico potrebbe così creare un nuovo flusso di entrate per le casse pubbliche con il quale finanziare la realizzazione o il miglioramento di altri servizi ai cittadini.
Obiettivo normativo
Fermo restando che “l’attività di ricarica pubblica dei veicoli elettrici è un’attività da svolgere in regime di concorrenza”, così come si legge nel testo del PNIRE (Piano Nazionale Infrastruttura Ricarica Elettrica), lo stesso documento fissa gli incentivi alla installazione delle colonnine, validi sia per i privati che per gli Enti pubblici. In più, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti promuove
“la stipulazione di appositi accordi di programma al fine di concentrare gli interventi nei singoli contesti territoriali in funzione delle effettive esigenze, promuovendo e valorizzando la partecipazione di soggetti pubblici e privati, ivi comprese le società di distribuzione dell’energia elettrica. …..il Ministero partecipa al cofinanziamento, fino a un massimo del 50 per cento delle spese sostenute per: l’acquisto e per l’installazione degli impianti, dei progetti presentati dalle regioni e dagli enti locali relativi allo sviluppo delle reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli nell’ambito degli accordi di programma”.
In altre parole, gli Enti sono invitati ad approvare e pubblicare appositi Avvisi o Manifestazioni di interesse ed a selezionare, tra tutte le proposte provenienti dal territorio, anche in collaborazione con soggetti privati, progetti meritevoli del finanziamento PNIRE.
Esperienze
L’installazione di punti di ricarica può essere un modo di offrire servizi ai cittadini, ad esempio mettendo a disposizione dei residenti tariffe agevolate per la ricarica o offrendo altri tipi di incentivi all’uso di veicoli elettrici. E’ il caso di città come Napoli, Verona, Milano, per citarne qualcuna tra le prime ad avere aperto al transito le ZTL o ad avere adibito a parcheggio gratuito gli stalli dedicati.
Intervista a Roberto Galdieri, General Manager di Galdieri Petroli
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Dalle parole di Roberto Galdieri, General Manager di Galdieri Petroli, azienda che gestisce il marchio “Galdieri Energy”.
Da dove parte il progetto, cosa offre oggi e quale è la direzione per il domani. La mobilità sostenibile è l’obiettivo da raggiungere e la creazione di una rete capillare di stazioni di ricarica è la chiave principale per aprire il mercato.
La rete delle stazioni di ricarica elettrica in Italia
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A che punto è la diffusione delle stazioni di ricarica elettrica?
Come sono dislocate rispetto alla pianificazione di un lungo viaggio?
Quale tipo di ricarica offrono? Sono realmente attive?
Sono le domande alla base della cosiddetta “range anxiety”, ovvero l’ansia da autonomia che rischia di scoraggiare la diffusione delle auto elettriche o di relegarla al solo contesto urbano. I dati riportati da Motus-E, Associazione di filiera nata con l’obiettivo di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, fotografano la situazione a dicembre 2020: 19.324 punti di ricarica sparsi per il nostro paese, dislocati in 9.709 stazioni accessibili al pubblico, con una crescita del 39% su base annua.
Di questi, il 21% risulta non attivo per mancato allacciamento alla rete elettrica o in attesa di autorizzazione. Sempre secondo i dati dell’Associazione, il 96% delle stazioni è a potenza standard ed il rimanente 4% si divide tra colonnine veloci e ultra-fast.
Non manca, come sempre sul fronte dello sviluppo infrastrutturale ed economico, un forte divario tra nord e sud del paese, con il settentrione che concentra il 57% delle stazioni esistenti e con il predominio assoluto della Lombardia in quanto a punti di ricarica attivi. Certamente, lo sviluppo della mobilità elettrica in generale non può non passare per uno sviluppo capillare della rete di ricarica, soprattutto di quella pubblica, così come sarebbe auspicabile intervenire per agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica private.
Anche qui, Motus-E individua quelle che considera le azioni necessarie per dare un impulso sostanziale alla situazione:
- semplificare l’iter burocratico per l’installazione delle colonnine
- velocizzare i tempi di allaccio da parte dei distributori dell’energia
- attivare un Fondo per lo sviluppo di una rete nazionale di infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico
- investire nel settore automotive per la riconversione dei lavori coinvolti nella trasformazione di veicoli e infrastrutture elettriche (componentistica elettrica ed elettronica, digitalizzazione di mezzi e C-ITS, piattaforme SW per nuovi servizi).